A.R.C.A. - Associazione di Ricerca Culturale e Ambientale - Mascalucia (CT-Italy)

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Voi rabbrividite quando vi tocco,  e questo mi urta.
Voi mentite,  e vi aspettate che io vi creda.
Voi notate le mie differenze, non le somiglianze.
Voi dite che sono meno di voi.
Lo sono?

(Philip David)

L'handicappato in Italia
continua ad essere emarginato
e non si pensa che ha un cuore, delle potenzialità,
che gli permettono di essere
competitivo ed efficiente.

(Arcangelo Signorello)



Cari Amici...
Il 5 luglio '98 è stato finalmente presentato il libro
"Come un bambù...", che raccoglie alcune delle mie "poesie, favole e riflessioni" frutto di anni di intenso lavoro...
La pubblicazione, promossa dall'ARCA e stampata in mille copie, non è in vendita con prospettive di lucro, ma viene divulgata per sole finalità culturali e sociali;
chiunque fosse interessato ad averne una copia,  può contattare l'ARCA.
Vi sarà chiesto soltanto un modesto contributo volontario, che servirà a coprire le spese di stampa e spedizione, ed eventualmente a costituire un piccolo fondo da destinare in opere umanitarie.
Vi ringrazio e Vi saluto cordialmente.       
Angelo

chi è  Arcangelo Signorello...
a cura dell'ARCA

Arcangelo Gabriele Signorello, "Angelo" per gli amici, è nato il 15 maggio 1971 e vive a Mascalucia, grosso centro urbano a circa 8 Km a nord di Catania.
Affetto sin dalla nascita da una forma di tetraplegia spastica, ha da sempre mostrato interesse per il mondo che lo circonda, ed un grande amore per la Natura.
Dopo i primi dieci anni di quasi totale assenza di un minimo di comunicazione con il mondo esterno, se non per dichiarare i bisogni più elementari (aiutandosi soltanto con il movimento degli occhi e con le espressioni del viso), incomincia a conoscere e ad utilizzare diversi metodi di comunicazione alternativa al linguaggio comune.
Dalla fine del 1990, servendosi di uno speciale ausilio che egli comanda con un impercettibile movimento della testa, usa, per scrivere, un comune computer. Ha cominciato, quindi, a produrre scritti su scritti, con sempre maggiore frequenza, competenza e proprietà di linguaggio, ma soprattutto con grande pazienza e perseveranza, poichè ogni sua composizione, breve o lunga che sia, viene prima minuziosamente preparata ed "assemblata" nella sua mente, per poi essere trasferita, carattere dopo carattere, al suo computer.
Al di là delle sue indubbie qualità artistiche e delle evidenti finalità culturali e divulgative della pubblicazione, quella di Arcangelo vuole essere una testimonianza di come ognuno di noi, anche sfruttando le proprie capacità residue, possa ritagliarsi uno spazio all'interno dell'universo della "non dipendenza".

Cos'è "Come un bambù..."?
E' sicuramente una speranza, una meta raggiunta...
di  Arcangelo Signorello

E' un racconto tradotto in poesie, fiabe e riflessioni, di un giovane come tanti: perché io non sono nient'altro che questo...
Chi vede un disabile e lo dipinge come un disgraziato o, peggio, come un angelo sull'altare, è in grave errore.
Impegniamoci a considerare il disabile come una persona "distaccata" dalla sedia a rotelle; questo è il solo aiuto che ci potete dare voi persone "normodotate", ma che possiamo darci anche noi stessi, come portatori di handicap; basta non fare, di questa nostra situazione, una bandiera da sventolare quando vogliamo ottenere qualcosa che va' al di là delle capacità fisiche e psichiche di ciascuno di noi, illudendoci ed illudendo gli altri.
Ma essere disabili non significa neanche stare in un angolo e aspettare la cosiddetta "manna dal cielo", e ciò lo dico più a me stesso che agli altri. Assumiamoci le nostre responsabilità, allontanando da noi quella idea che ci fa credere che tutto ci è dovuto e che non abbiamo alcun dovere d'assolvere nei confronti degli altri. Proviamo a collaborare, con l'augurio che possiamo lavorare per abbattere nel tempo quei "muri di gomma" che a tutt'oggi restano in piedi.
La mia esperienza di vita, anche se ho solo 27 anni, mi fa pensare che vi è gente di facile entusiasmo, persone che,  ascoltando i discorsi che si fanno in queste circostanze, sono portati a dire "noi vi vogliamo aiutare". lo, come tutti i miei amici presenti, vi dico: fatelo pure, ma domani continuate a camminare al nostro fianco perché abbiamo bisogno di fatti, e non di parole.
So bene che questa potrebbe essere considerata una "frase fatta", ma la voglio gridare lo stesso con molta rabbia, ma anche con tanta speranza che qualcosa possa cambiare. Ricordiamoci che chi aiuta gli altri, non fa altro che aiutare se stesso, in quanto persona partecipe della società
.

                Mascalucia(CT) 5 luglio '98 (in occasione della  presentazione del libro "Come un bambù...")


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